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Le politiche di merchandising: il caso Sapienza

  • Immagine del redattore: FELM Agency
    FELM Agency
  • 23 mar 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Come può un’università restare nel cuore dei suoi studenti, ex ed attuali?

Adottando una politica di merchandising.


Il nostro Giangennaro Cossilaffi, ex studente della Sapienza Università di Roma, ce lo racconta dopo una visita in Città Universitaria. Il caso di questo ateneo è un classico esempio di come, perseguendo una politica di merchandising, si possano creare le condizioni affinché un’organizzazione entri nel cuore delle persone e si "salvi” nella loro memoria.


Sapienza Giangennaro Cossilaffi
Logo Sapienza

Cos’è il merchandising?

Secondo Giangennaro Cossilaffi, il merchandising consiste nell’utilizzo di un marchio di un prodotto noto con lo scopo di venderne un altro.

“Borraccia termica, mascherina personalizzata, cappello di laurea, magliette con il colore rosso bordeaux sono il simbolo della speranza e del più grande spazio universitario europeo e l’esempio di un merchandising in grado di rappresentare i valori della comunità studentesca”

Giangennaro Cossilaffi

Sapienza Giangennaro Cossilaffi
Borraccia Sapienza


Gadget Sapienza: tra simbolismo e sostenibilità

Giangennaro Cossilaffi evidenzia un simbolismo intorno ai prodotti Sapienza, il quale rappresenta il patrimonio culturale e storico di tutta l’organizzazione.

Questi oggetti si possono acquistare nei diversi punti vendita situati nella Città Universitaria, nelle sedi distaccate dell’ateneo e sul sito dedicato al merchandising.

Oltre a questo rimando storico-culturale, i gadget Sapienza veicolano il valore della sostenibilità ambientale: è il caso delle borse cucite a mano dai detenuti.

“Sapienza con i suoi gadget è in grado di coniugare tradizione ed innovazione. Da una parte questi oggetti confermano i valori che da sempre guidano l’ateneo, dall’altra diffondono il concetto innovativo di sostenibilità”

Giangennaro Cossilaffi

La Sapienza e l'unione del servizio con il prodotto

Sapienza è riuscita a coniugare la parte più astratta del servizio (la formazione accademica), con quella più tangibile rappresentata dai prodotti. Questi, per loro natura, tendono a permanere nel tempo anche quando si varca il cancello d’uscita dell’ateneo.

“I gadget sono un importante punto di contatto anche quando, per qualsiasi ragione, non si ha più alcun rapporto con l’ateneo. Da domani, nel mio studio, ci sarà una penna brandizzata”

Giangennaro Cossilaffi




Pensi che per il tuo business una politica di merchandising sia produttiva?





Giangennaro Cossilaffi CEO of FELM Agency, esperto in business communication and digital experiences


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